- Calcio: Inzaghi, contro la Fiorentina ci vorrà una grande Inter
- Il cinema più atteso per le Feste da Mufasa a Ozpetek
- Fitto si dimette da ministro, 'due anni entusiasmanti'
- Media, la Russia ha promesso aiuti a Damasco entro 72 ore
- Como-Monza 1-1
- Siria, l'offensiva dei ribelli jihadisti punta su Hama
- Corteo Pro Pal, fumogeni e petardi conto polizia alla Fao
- Guadagnino, 'censura ottusa in Turchia contro il film Queer'
- Marlon Brando rivive sullo schermo al Tff
- Sindaci dell'ennese chiudono condotta verso Caltanissetta
- Al via a Bologna il Festival Cinevasioni.edu
- Mons. Jallouf, tutti vescovi di Aleppo abbiamo deciso di restare
- Nuovi guai a Ballando, Samuel Peron si è infortunato
- Ligabue, la festa di Campovolo approda alla Reggia di Caserta
- Roberto Saviano passa a Einaudi, il nuovo romanzo a maggio 2025
- Antonio Pappano, 'per la musica ci si dimentica di tutto'
- Bonaccini, primarie per i candidati Pd al Parlamento
- FI, avanti sul taglio tasse, anche un solo punto di Irpef
- F1: Qatar; Piastri vince la gara Sprint
- Forte vento fa cadere un albero all'ateneo di Salerno, 5 feriti
- Vescovo, 'Aleppo come sospesa, nessuno ci dice niente'
- Venezia dedica una strada a Lucio Quarantotto, autore di Bocelli
- Taekwondo: mondiali Poomsae, due bronzi per l'Italia a Hong Kong
- Donazione Gdf a osteoncologia Istituto Rizzoli Bologna
- Incendiato il portone di casa dell'eurodeputato FdI Ventola
- Ong, 16 civili sono morti in un raid aereo a Aleppo
- L'Onu via da Aleppo, alcuni italiani nel primo convoglio
- In carcere si producono ostie grazie al lavoro dei detenuti
- Media, 'decine di migliaia di civili in fuga da Aleppo'
- Sánchez al congresso del Psoe, 'il meglio deve ancora arrivare'
- Media, raid aereo dell'esercito israeliano a sud di Sidone
- Ong, 'jihadisti conquistano l'intera regione di Idlib'
- Scholz, 'i passi di Putin internazionalizzano conflitto ucraino'
- Siccità: sindaci dell'ennese occupano la diga Ancipa
- Montecarlo Film Festival, vince La Casa en Flames di De La Orden
- Ranieri "Pellegrini non ha colpe per addio di De Rossi"
- Ranieri: "Roma non fu costruita in una notte, serve tempo"
- Juve: Motta "Lecce complicato, voglio continuità"
- A Sorrento anteprima di 'Fatti Guardare' con Gioli e Argento
- Skin protagonista della notte di Capodanno in piazza a Modena
- Tff, L'Aiuguille di Bouchnack si aggiudica i Premi collaterali
- Santanchè, 'Artigiano in Fiera' celebra il valore del mestiere
- Trudy, la bimba che tutti credevano morta ad Auschwitz
- Bonaccini, serve una nuova alleanza, basta con veti e ricatti
- Calcio: Vanoli, 'Futuro Toro? Pensiamo solo al campo'
- Cgil-Uil, clamoroso annullare all'ultimo il concerto alla Scala
- Piaggio, addio alla produzione Ape a Pontedera dopo 76 anni
- Pausini ospite a Verissimo annuncia il suo docu-concerto
- Quadri Parlanti di Spontini, debutto tra gli applausi a Jesi
- Confedilizia, affitti brevi battono hotel, turisti li premiano
Quadri Parlanti di Spontini, debutto tra gli applausi a Jesi
Opera celebra dopo oltre due secoli 250/o nascita compositore
(di Federica Acqua) Divertente, colorato, applaudito. È stato così il 29 novembre il debutto al Teatro Pergolesi di Jesi dell'opera buffa di Gaspare Spontini I Quadri Parlanti, frutto nel 2016 dell'avventuroso ritrovamento della sua partitura ritenuta scomparsa per oltre due secoli nella biblioteca del Castello d'Ursel a Hingene in Belgio. Concepito a Napoli e andato in scena forse per l'unica volta nel 1800 al Teatro Santa Cecilia di Palermo per volere del re di Napoli Ferdinando III, il 'dramma giocoso per musica' poté godere grazie al suo prestigioso committente di un teatro e di un organico orchestrale più ampio (una quarantina di esecutori) di quello normalmente usato in opere di questo tipo. E così, salvo piccole sforbiciate ai recitativi secchi, è stato riproposto nell'edizione critica curata da Federico Agostinelli per la Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione col Centro Studi per la Musica Fiamminga di Anversa. È un esempio sia nella partitura che nella trama dell'opera buffa in voga alla fine del '700 a Napoli e comprende sette interpreti: tre soprano, due tenori e due bassi buffi, di cui uno si esprime in napoletano per intercettare i gusti popolari, e niente coro, per un totale di 18 brani, 11 nel primo atto e sette nel secondo. Creata per divertire un pubblico trasversale, delineando personaggi di genere che vedono la servitù opposta alla borghesia o alla nobiltà, si situa musicalmente e storicamente tra Mozart e Rossini, ma non presenta picchi belcantistici, bensì un andamento tradizionale regolare e armonioso che nell'allestimento jesino coinvolge tutti gli interpreti poco più che trentenni, dando vita ad uno spettacolo frizzante e ben confezionato grazie soprattutto alla regia di Gianni Marras. Questi crea con le scene di Alessandra Bianchettin, le luci di Marco Chiavetti e i costumi di Asya Fusani d'impronta settecentesca, ma abbinati a scarpe converse e calzini con colori specifici per ciascun personaggio (capelli compresi), una sorta di grande cubo magico, molto simile a un giocattolo d'altri tempi, che si apre e si chiude ruotando anche su stesso e diventando di volta in volta grazie all'estensione dei suoi lati uno spazio scenico diverso. Decorato a tinte vivaci anche con quadri d'ispirazione pop, offre pertugi e finestrelle da cui occhieggiano i protagonisti o fuoriescono elementi d'arredo a definire la casa del ricco e maturo Don Bertoldo. L'uomo è invaghito della giovane e disincantata governante Chiarella per la quale 'gli amanti trappolar senza furberie non si può far', e che basandosi su questo principio illude il padrone, dopo averlo derubato, e corteggia il Capitan Belfiore per garantirsi una scalata sociale, nonostante questo ami riamato Rosina, nipote di Bertoldo. Per i suoi piani Chiarella può contare sul fratello Falloppa, che ha fatto assumere in casa come Abbate Trappolini, e sulla di lui fidanzata, la servetta Bettina, ma è osteggiata dal servo Menicuccio, di cui in fondo ricambia l'amore, ma che ha allontanato per 'fare carriera' causandone la vendetta. Questa alla fine arriverà grazie ai quadri parlanti, raffiguranti i membri della famiglia dietro cui si nascondono i suoi oppositori per smascherarla davanti a Don Bertoldo, ripristinando l'ordine anche sociale delle tre coppie in uno scontato lieto fine. Al termine applausi convinti per tutti: dal cast composto da Martina Tragni (Chiarella), Alfonso Michele Ciulla (Don Bertoldo), Davide Chiodo (Menicuccio), Giada Borrelli (Bettina), Giuseppe Di Giacinto (Belfiore), Michela Antenucci (Rosina), Francesco Tuppo (Abbate/Falloppa), al direttore d'orchestra Giulio Prandi sul podio del Time Machine Ensemble, agli altri esponenti della troupe. Si replica il primo dicembre alle 16.
J.Oliveira--PC