Portugal Colonial - Nicola Piovani, 'Nella mia playlist folgorazioni quasi mistiche'

Nicola Piovani, 'Nella mia playlist folgorazioni quasi mistiche'
Nicola Piovani, 'Nella mia playlist folgorazioni quasi mistiche'

Nicola Piovani, 'Nella mia playlist folgorazioni quasi mistiche'

Il maestro apre le 'scalette d'autore' per Musica per Roma

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(di Luciano Fioramonti) ''Sono brani che hanno lasciato il segno quando li ho incontrati. La scoperta dei vecchi dischi di Gilda Mignonette, di un cantautore come Rufus Wainwright, o quando sono andato la prima volta a teatro a sentire Jannacci… sono folgorazioni quasi mistiche''. Nicola Piovani non nasconde di essersi divertito, dopo una iniziale diffidenza, a scegliere i 25 titoli che spaziano dal jazz di Miles David, al rock, dalla tradizione popolare al repertorio classico, da Edith Piaff a Claudio Monteverdi per la playlist che Musica per Roma diffonderà per un mese negli spazi dell' Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Il maestro Premio Oscar apre così la serie di 'scalette d' autore'' nella quale si alterneranno artisti e personaggi legati alla Fondazione capitolina per accompagnare i visitatori che attraversano il porticato o la cavea della struttura progettata da Renzo Piano. La selezione è disponibile sul canale Spotify di Musica per Roma ed è scaricabile con un QrCode. Allora maestro, come si sente nella nuova veste di dj? ''Mi sono guardato bene dallo scegliere un criterio - spiega Piovani all' ANSA - di fare una classifica o una graduatoria che si debba preoccupare di quelli che restano fuori. E' una playlist casuale. Sono memorie di incontri che ho avuto, è una specie di piccola autobiografia di ascoltatore di musica. Compongo, suono, dirigo l' orchestra ma la mia attività più forte e determinante è quella di ascoltatore. Ho cominciato metodicamente a 13 anni e non ho mai smesso''. Il musicista - che ha una residenza artistica con Musica per Roma e concluderà il 2024 anno con i tre concerti di ''Note a margine'' il 26, 28 e 31 dicembre - confessa di essere un ascoltatore ''abbastanza onnivoro''. ''Ho un po' di chiusura verso la musica hawaiana e l' avanguardia musicale del secondo Novecento. La musica di Darmstadt l'ho ascoltata tantissimo facendo finta di non rompermi le scatole senza mai riuscirci. In definitiva, si conosce bene solo quello che si ama. Se ti innamori di una musica la conosci, se non ti invaghisci non puoi dire di conoscerla. Non potrò mai dire di conoscere la musica dodecafonica pur avendola sentita e patita tanto. Non siamo mai entrati in sintonia''. C' è un genere che preferisce? ''La musica si può fruire in tanti modi, è l' atteggiamento che conta. All' apice c' è la sala da concerto… insieme, in una sala affollata per un' ora e un quarto con una sinfonia di Mahler, in silenzio, attenti ai dettagli cercando di viverla in profondità. Recentemente qui all' Auditorium ho sentito la Messa in si minore di Bach. Dopo il piacere del primo quarto d' ora si saliva di un gradino, non era più il piacere della bella musica ma eravamo dentro in una ritualità immateriale che aveva la bellezza degli astri, di qualcosa che ti porta al di là di dove sei. La musica alta e la musica bassa non sono legate del tutto ai contenuti ma all' atteggiamento verso l' ascolto''. Misurarsi con procedure nuove le ha creato problemi? ''No, la playlist è mezzo moderno che ci serve per entrare nell' ascolto musicale. La tecnologia ci aiuta sempre, dipende dall' uso che se ne fa. Ogni volta che c' è un' invenzione tecnologica è un passo avanti per l' umanità. Io cerco di usarla per quel che mi serve e di non farmi usare dalla moda ma il mio primo impatto con la composizione musicale è carta, matita e gomma. E' la partenza che mi è più adatta dopodichè l' elaborazione, lo studio e l' approfondimento passano per i programmi di scrittura musicale''. C'è un campo diverso nel quale pensa di misurarsi prossimamente? ''Un anno e mezzo fa ho scritto le musiche per un film di animazione francese, non lo avevo mai fatto. Ora ho ricevuto una richiesta da un chitarrista celebre di scrivergli un pezzo. Dopo due rinvii ho accettato. Scrivere per chitarra e orchestra è complicato. Una volta chiesi a Enno Morricone: Come si fa, hai un segreto? Lui mi ha risposto di sì rivelandomelo all' orecchio''. E lei che ora fa, se lo tiene stretto? ''E' un segreto! Era un trucco artigianale, anche di bassa lega ma funziona benissimo''.

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L.E.Campos--PC