Portugal Colonial - Luisa Antoni,raffinata musica contemporanea da Venezia a Balcani

Luisa Antoni,raffinata musica contemporanea da Venezia a Balcani
Luisa Antoni,raffinata musica contemporanea da Venezia a Balcani

Luisa Antoni,raffinata musica contemporanea da Venezia a Balcani

L'ultimo album della compositrice, a cavallo tra Est e Ovest

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Un viaggio di sonorità che da Venezia, Cividale, Trieste e Istria arriva fino ai Balcani, il mondo oltre confine, tratteggiando colti profili di eroine ed eroi della cultura. Un'onda di musica contemporanea che suggerisce serenità - come i placidi panorami che accompagnano le note - ed esistenze cadenzate dai ritmi della Natura, inframmezzati a volte da lacerazioni e nervosismi. E' il viaggio - geografico e culturale - che la compositrice e giornalista alla tv slovena Luisa Antoni ha dato al suo ultimo album 'Fruscii risuonanti' (Zveneča šelestenja), che racchiude 15 anni di attività e di pensiero. Di grande intensità emotiva, favorita anche dall'impiego di pochi strumenti musicali - di volta in volta violino e arpa, viola e pianoforte, sax e pianoforte, violoncello e vibrafono - i brani si richiamano alla storia di questa terra di confine, nel tempo straziata da immani conflitti. Spesso si tratta di riferimenti colti come in "Arsi, piansi, cantai" e in "Adelaide" c'è un omaggio al coraggio femminile: se il primo è stato ispirato da un sonetto della talentuosa e spregiudicata poetessa padovana Gaspara Stampa, nobildonna poi trasferitasi a Venezia, il secondo è un omaggio ad Adelaide Ristori, notissima attrice teatrale e patriota del XIX secolo (nata a Cividale). Si sconfina e "KrElno" è una versione contemporanea di un famoso brano popolare, Eleno Kerko; da qui alla guerra il passo è breve e infatti "Nini sine" è un intimo inno ai bambini vittime innocenti delle guerre (i diritti del brano verranno devoluti alla Fondazione Luchetta, Ota, D'Angelo Hrovatin), mentre l'impronunciabile "B1lэč@nk@" (piano e sax) è un ordito di note poggiato su un canto della resistenza partigiana. E ancora "Vermeer", nato da un incontro con la poesia di Wislawa Szymborska, e altri brani per un lavoro raffinato. "La mia idea è divulgare la musica contemporanea che spesso si ritrova relegata in una specie di riserva indiana", commenta l'artista.

T.Batista--PC