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La star lirica Pratt debutta al Rof in Bianca e Falliero
Il soprano, "fissa sul palco, neanche il tempo d'emozionarmi"
di Federica Acqua Il soprano Jessica Pratt, anglo-australiana, conosciuta in tutto il mondo per aver interpretato ruoli soprattutto belcantistici dalla Scala di Milano al Covent Garden di Londra, dall'Arena di Verona al San Carlo di Napoli, debutta il 7 agosto prossimo al Rossini Opera Festival (Rof) nel ruolo di Bianca nell'opera Bianca e Falliero. "E' il mio tredicesimo titolo rossiniano - racconta all'ANSA - ed è estenuante perché sto sul palco dall'inizio alla fine (tre ore, ndr), non ho nemmeno il tempo di emozionarmi. E' davvero scioccante quant'è lungo!". Di peggio, a suo dire, c'è solo la Semiramide senza tagli che dura quattro ore, "ma almeno - dichiara - ogni tanto esci di scena". Nonostante ciò, forte della sua consolidata esperienza al Rof e dei suoi successi internazionali, non sembra particolarmente preoccupata. "L'accordo col cast è perfetto e abbiamo provato sei giorni alla settimana per un mese, inoltre l'opera con la sua serie di duetti meravigliosi mi appassiona. Bianca è una giovane combattuta tra il dovere nei confronti del padre Contareno che l'ha destinata a Capellio e l'amore per Falliero, ma seppure sia una donna coraggiosa non riuscirà mai a liberarsi veramente dall'influenza del genitore, il cui comportamento nella regia di Jean-Louis Grinda viene particolarmente stigmatizzato". Se gli si dice che Bianca e Falliero è considerata da molti un'opera dal taglio convenzionale, dissente. ''In realtà ci sono dentro cose molto particolari come il quartetto del secondo atto 'Cielo, il mio labbro ispira', che sembra avere quasi un ritmo jazz". Con lei, nel ruolo en travesti di Falliero, c'è il mezzo soprano Aya Wakizono, figlia di rango dell'Accademia Rossiniana, che al Rof è stata anche Rosina nel celebre Barbiere di Siviglia di Pier Luigi Pizzi andato in scena nel 2018 e nel 2020, che verrà riproposto quest'anno con altri protagonisti. ''Interpreto Falliero, amante ricambiato di Bianca - racconta Wakizono - come un giovane innamorato irruento e un po' immaturo che non riesce a vedere e a pensare ad altro che a lei, e con Jessica Pratt c'è un accordo perfetto. L'ammiro molto e da tempo speravo di cantare con lei. Lo scorso anno sono andata ad ascoltarla in un recital a Mainz in Germania e abbiamo fatto amicizia, pochi mesi dopo è arrivata la richiesta del Rof: il sogno è diventato realtà. Le nostre voci si armonizzano bene e abbiamo la stessa visione della musica. Presentare un'opera così estenuante con arie che durano un quarto d'ora sarà una sfida". Scritta da Rossini per la Scala di Milano, dove debuttò il 26 dicembre del 1819, il melodramma in due atti su libretto di Felice Romani è l'ultima composizione del genio pesarese destinata al palco scaligero, dove al suo esordio fu replicata ben 39 volte per poi cadere tranne rare riprese ottocentesche nel dimenticatoio. Fu riproposta grazie al Rossini Opera Festival solo nel 1986 con la regia di Pier Luigi Pizzi, la direzione d'orchestra di Donato Renzetti e l'interpretazione di Katia Ricciarelli (Bianca) e Marilyn Horne (Falliero), cui seguirono altre due edizioni nel 1989 e nel 2005. Il 7 inaugurerà l'Auditorium Scavolini con la direzione di Roberto Abbado sul podio dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Altri interpreti Dmitry Korchak (Contareno), Giorgi Manoshvili (Capellio) Nicolò Donini (Priuli), Carmen Buendìa (Costanza), Dangelo Diaz (cancelliere). Scene e costumi di Rudy Sabounghi.
G.M.Castelo--PC