Portugal Colonial - Le IA sanno far cambiare opinione ai complottisti

Le IA sanno far cambiare opinione ai complottisti
Le IA sanno far cambiare opinione ai complottisti

Le IA sanno far cambiare opinione ai complottisti

Ci riescono meglio degli umani

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L'intelligenza artificiale riesce ad arrivare dove gli esseri umani falliscono: far cambiare opinione a complottisti e amanti delle cospirazioni. Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Science da Cornell University e Massachusetts Instutute of technology. Coordinata da Thomas Costello del Mit, la ricerca dimostra come dialogare con un chatbot può far cambiare opinione anche in chi mette in dubbio che l'uomo sia mai sbarcato sulla Linna o la pandemia di Covid-19. "E' opinione diffusa che far cambiare opinione a chi crede una qualche idea del complotto sia praticamente impossibile, anche presentando fatti oggettivi, ma a renderlo difficile è anche l'impossibilità per un umano di aver accesso a grandi quantità di dati, avere la pazienza necessaria, il giusto dialogo e conoscere bene il proprio interlocutore", ha detto all'ANSA Stefano Cresci, dell'Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ha da poco avviato il programma di ricerca Deduce, finanziato dal Consiglio Europeo della Ricerca e dedicato a questi temi. Gli autori della ricerca hanno chiesto a oltre 2.000 volontari di esporre una loro convinzione complottistica e preparato una IA, in particolare ChatGpt Turbo, che ha così potuto studiare il tema. Quindi è iniziato il dialogo e in un caso su quattro l'IA è riuscita a far cambiare opinione all'interlocutore umano,, semplicemente usando pazienza, empatia e l'accesso a tutte le informazioni sull'argomento, così da poter controbattere in modo puntuale. "Il risultato dimostra come l'uso creativo della IA possa dimostrarsi uno strumento importante per contrastare un problema ampio che non riguarda solo teorie del complotto - ha rilevato Cresci - ma anche, ad esempio, comportamenti tossici, aggressivi o la condivisione della disinformazione".

P.Cavaco--PC