Portugal Colonial - Farmacisti collaboratori si uniscono a sindacati confederali

Farmacisti collaboratori si uniscono a sindacati confederali

Farmacisti collaboratori si uniscono a sindacati confederali

Una community Instagram e un gruppo Telegram per aggiornamenti

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I farmacisti collaboratori italiani si uniscono per la prima volta sotto le sigle dei sindacati confederali per il rinnovo del contratto, previsto per fine Agosto 2024, "per poter contare qualcosa al tavolo delle trattative, rimanere aggiornati e partecipare attivamente alle varie fasi della contrattazione e ottenere il giusto riconoscimento e migliorare le condizioni di lavoro". Lo annunciano i Farmacisti Collaboratori Uniti in una nota, che con il lancio di una community online su Instagram (famacistidipendenti) e un gruppo Telegram sottolineando una "nuova presa di coscienza" che "arriva dopo anni di crescente insoddisfazione e sacrifici non riconosciuti, con responsabilità in continua crescita, mai compensate da maggiori tutele non solo retributive. I farmacisti, nonostante la loro formazione specialistica e le responsabilità civili e penali, oltre che deontologiche, si trovano troppo spesso ad essere retribuiti, in proporzione, meno degli stessi colleghi non laureati presenti nelle farmacie di tutta Italia". Per i Farmacisti Collaboratori Uniti, è anche a causa di ciò che si registra un notevole calo delle iscrizioni ai corsi di laurea in Farmacia e una fuga dalla professione. L'iscrizione ai tre sindacati confederali rappresenta quindi "l'unica via". Sempre nella nota, i Farmacisti Collaboratori Uniti, sottolineando che "la farmacia non è solo un luogo di dispensazione dei farmaci, ma un vero e proprio centro di consulenza sanitaria. Tutto questo è garantito dalla presenza del farmacista, l'unico professionista nella farmacia laureato e che, nella stragrande maggioranza dei casi è per l'appunto un farmacista collaboratore dipendente, un lavoratore stipendiato. Proprio per questo motivo, con questa iniziativa, i farmacisti collaboratori vogliono tutelare e valorizzare la propria professionalità riportando la farmacia italiana ai livelli degli standard europei, contribuendo significativamente alla sua ulteriore crescita e sviluppo".

P.Cavaco--PC