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Milleri (Delfin), 'quote in Mediobanca e Generali restano ferme'
'Nel Leone non ci sono decisioni su una crescita futura'
Le quote detenute da Delfin in Mediobanca, Generali e Unicredit "per ora rimangono tutte ferme. In Mediobanca siamo già al massimo, anzi ogni tanto dobbiamo vendere per una questione tecnica per non superare la soglia che non vogliamo superare". Lo afferma Francesco Milleri, presidente di Delfin e amministratore delegato e presidente di EssilorLuxottica, rispondendo ai giornalisti a margine dell'assemblea di Essilux a Parigi. "Su Generali abbiamo un processo in corso di regolarizzazione del superamento minimo, ma questo non presuppone nessuna decisione su una crescita futura", aggiunge Milleri. Su Generali la nostra posizione "non è mai stata critica. Era un'assemblea dove non c'erano decisioni importanti, non volevamo creare nessun problema quindi abbiamo lasciato che i quorum che si esprimessero al 99%", spiega Milleri sul Leone dopo che Delfin, che detiene una quota di circa il 10%, non ha partecipato all'ultima assise del Leone. "E' una posizione di estrema neutralità, siamo azionisti di lungo termine, contenti delle performance", spiega il presidente di Delfin, aggiungendo che sul rinnovo della governance di Generali il tema non è stato ancora affrontato, "abbiamo ancora tempo". Su Mediobanca, nella quale Delfin si tiene appena sotto la quota del 20% di obbligo di Opa in assenza di eventuali autorizzazioni della Bce, "siamo azionisti di lungo termine, estremamente soddisfatti dei risultati", risponde Milleri ai giornalisti. In Unicredit "abbiamo una plusvalenza del 100%, abbiamo uno dei migliori amministratori delegati e banchieri credo al mondo", dice il presidente di Delfin, che detiene circa il 2,5% della banca, anche per effetto dei buy back. "Siamo azionisti felici, siamo l'unico azionista rimasto dalla privatizzazione: forse dovrebbero darci una coppa al merito", conclude sorridendo Milleri.
P.Cavaco--PC